martedì 19 marzo 2024
21.03.2015 - Redazione

Turismo, il futuro in Bed and breakfast e agriturismo

Il modo di gestire e fare turismo cambia pelle soprattutto nell'estremo Ponente.

Il futuro è nel rapporto con l'estero e nella rivalutazione del nostro clima. Questo sembra emergere dall'analisi del programma regionale triennale per l'internazionalizzazione delle imprese 2012-2013 e il regolamento sulle strutture ricettive all’aria aperta, esaminato dalla IV Commissione attività produttive della Regione.

Due sono i fattori di indubbio interesse che appaiono in relazione all'indagine. I rapporti con l'estero emergente sono positivi per le imprese liguri. In particolare viene indicata la Russia, in forte crescita, così come il Sud America, finalmente libero dai condizionamenti dittatoriali. Il Nord Africa è pure indicato come un valido bacino di sviluppo, ma va da sé che gli ultimi giorni di tensione e le condizioni sociopolitiche sono particolarmente delicate. Negli ultimi anni, comunque, la Russia ha rappresentato davvero un ambito di mercato molto produttivo, anche sotto il profilo turistico. Si lega così a doppio filo anche la questione legata al turismo e da qui alle aree agricole. Infatti non c'è solo il sostegno per le imprese che intendono operare con l'estero, ma anche la stesura di uno strumento operativo agricolo regionale. Si tratta in questo caso di un provvedimento che è da tempo atteso e che riguarda anche le aree verdi, intese come strutture ricettive. Questa dimensione può diventare molto importante per la Provincia di Imperia. Infatti nel nostro territorio sono presenti, tra le strutture agrituristiche e i bed and breakfast circa il doppio delle realtà attive su tutto il resto della Regione. Se chiudono i vetusti e ormai antiproduttivi alberghi, si fa strada una imprenditoria turistica nuova, legata alla terra, all'agricoltura, alla diversificazione dunque di attività. Peraltro noi possiamo mettere sul piatto dell'offerta tanto il clima quanto la bellezza delle realtà naturali e culturali, spesso sconosciute anche agli stessi residenti.

Di conseguenza approntare un regolamento per i villaggi turistici (sperando che non diventino squallide sequenze di villette a schiera) e soprattutto per i parchi vacanzi ed i camping, appare cosa buona. Molti, soprattutto all'estero e soprattutto giovani, desiderano viaggiare spendendo poco o almeno il giusto e quindi campeggiare. Però avere i luoghi adatti, protetti, puliti e gestiti, all'interno delle nostre valli splendide nella loro unicità, è un grande passo avanti. E questo anche considerando il fatto che da noi non c'è neanche un vero e proprio regolamento sulla classificazione delle aree di campeggio. Con il nuovo regolamento approvato a marzo gli sforzi delle associazioni di categoria saranno benemeriti in relazione alla possibilità di fornire al nostro territorio un rinnovato stimolo ed una valida possibilità di variazione dell'offerta turistica, fidelizzando magari il cliente dalla gioventù fino all'età matura. Si tratta di una sfida, ma di una sfida che vale la pena di affrontare. E senza la gelosia dei gestori di alberghi o quant'altro: si tratta di clientele profondamente diverse e con bisogni e richieste diverse.


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