venerdì 19 aprile 2024
18.11.2014 - Readzione

Assicurata alla giustizia la " Dama Bianca" di Sanremo. Avviava giovani romene alla prostituzione

Colpo grosso, come scritto da altri quotidiani, da parte dei Carabinieri di Vigevano, seconda città del Pavese, guidati dal capitano Rocco Papaleo: in un lussuoso appartamento di Porta Venezia a Milano, non lontano dal rinomato Viale Maino, è stata arrestata Eva Preka, trentaduenne latitante albanese, meglio conosciuta come  la " Dama Bianca" , regina del mondo dello spaccio e della prostituzione a Sanremo. Nel giugno di tre anni fa Eva Preka era stata condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione dall'allora ancora esistente Tribunale di Sanremo perché trovata in possesso, nel suo appartamento nella città ligure, di ben quattrocento chilogrammi di eroina purissima, appena acquistata in Olanda, destinata allo spaccio negli ambienti altolocati locali e di aver avviato alla prostituzione decine di giovanissime romene, pure minorenni, sui marciapiedi e nei night- club dell'estremo Ponente ligure. Insieme ad Eva Preka allora fu arrestato il convivente Gezim Kola, ufficialmente residente nei Paesi Bassi ma di fatto domiciliato a Sanremo già in carcere perché pochi mesi prima in una domenica mattina, quando molti pacifici cittadini passeggiavano tranquillamente nel corso principale della " Città dei Fiori", proprio davanti al famoso Teatro Ariston aveva accoltellato due cittadini marocchini, probabilmente piccoli pusher, per questioni mai chiarite, forse di spaccio. Con i due erano stati arrestate altre tre persone: un italiano ed ancora due albanesi, gravitanti sul territorio dell'Oltrepò pavese. Interessante, ai fini investigativi,  la posizione in particolare di Rubens Ahmetaj, albanese residente in Romania: probabilmente era l'anello di congiunzione tra i reclutatori romeni di ragazze da inviare alla prostituzione nel Ponente ligure ed i trafficanti, tutti cittadini del Paese extra- comunitario d'Oltre - Adriatico, di carne umana di sesso femminile pronta ad essere impacchettate verso l'Italia. Ad Eva Preka comunque dopo i mesi trascorsi in carcere a Genova - Pontedecimo era stata attenuata la detenzione e le erano stati concessi i " domiciliari" a Tromello, sempre nell'Oltrepò pavese. Di qua era evasa nel giugno di un anno fa, quando già aveva scontato due terzi della pena. Aveva ricominciato a svolgere la vita di sempre, cioè quella di " maitresse", la criminalità albanese le aveva affibbiato il soprannome di " Princesh Eva", e di  escort di lusso tra Milano e Roma. Amicizie altolocate le sue, sempre molto denaro in tasca ed acquisti nei negozi più alla moda di Corso Buenos Aires nel capoluogo lombardo. Qui l'ha scovata il fiuto del capitano Papaleo dei Carabinieri di Vigevano che l'aveva seguita, sempre vestito in maniera impeccabile tanto che la Preka aveva pensato ad un potenziale cliente altolocato, sino a casa sua. L'arrestata si vocifera avesse anche conoscenze nel sottobosco politico lombardo e romano. Ier l'altro i Carabinieri le hanno stretto di nuovo le manette ai polsi: ha tentato di dissimulare la propria identità  presentando il passaporto di una connazionale, forse una fiancheggiatrice, ma è stata sbugiardata ben presto. Ora è ristretta a San Vittore ma tra non molto avrà terminato di scontare la pena. Probabilmente, se non con sollecitudine sarà espulsa dall'Unione europea, ben presto tornerà a reclutare altre giovanissime romene da inviare alla prostituzione.                                       

Sergio Bagnoli          


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