sabato 20 aprile 2024
02.09.2014 - Redazione

Chiusura definitiva del Parco Roja: il Movimento 5 Stelle lancia un allarme, dove stazioneranno le merci pericolose e i gas infiammabili?

La chiusura definitiva dell’area del Parco Roja è prevista ufficialmente per il 14 dicembre e le Reti Ferroviarie Italiane in questi giorni sembrerebbero avere inviato da Roma alcuni tecnici per esaminare in quali binari del centro città verranno stazionati i convogli che contengono le c.d. merci pericolose, tra cui gas o liquidi altamente infiammabili, GPL, gas e sostanze tossici.

La normativa per il trasporto delle merci pericolose prevede infatti che nelle città di frontiera come Ventimiglia venga fatta una visita tecnica obbligatoria delle cisterne che contengono questi materiali pericolosissimi per verificare che non vi siano perdite di gas. Un convoglio proveniente dal nord della Francia, ad esempio, potrebbe aver subito degli scossoni nel tragitto fino a Ventimiglia con rischio che i bulloni che tengono chiuse le cisterne si siano leggermente aperti, provocando fuoriuscite di gas, o vi siano problemi ai premistoppa laterali o alle flange. Per questo motivo una volta arrivato a Ventimglia il convoglio viene attualmente collocato nel Parco Roja dove gli addetti ai lavori lo controllano con un macchinario di rilevazione di gas. Nel caso in cui vi siano fuoriuscite, la cisterna non riparte ma viene fatta stazionare (attualmente nel Parco Roja, lontano dal centro abitato) e vengono immediatamente chiamati i Vigili del Fuoco per le operazioni di sicurezza e per la riparazione della cisterna.

Stiamo parlando da cisterne che contengono anche 45.000 litri di gas altamente infiammabile: una perdita non controllata potrebbe provocare un disastro come quello accaduto nel 2009 a Viareggio. In caso di esplosione l’area interessata occuperebbe una zona pari a 250 volte il volume della cisterna! Fortunatamente il Parco Roja oltre ad essere molto grande e lontano dal centro abitato è una zona particolarmente ventilata e il gas che fuoriesce svanisce subito nell’aria, cosa che però non accade nei centri abitati. Inoltre la zona del Parco Roja è soggetta a particolari precauzioni molto restrittive: divieto assoluto di fumare, divieto assoluto di accesso e transito per i non addetti ai lavori, etc.

Ma cosa accadrà quando il Parco Roja verrà definitivamente chiuso il 14 dicembre? Le cisterne verranno controllate nella Stazione centrale di Ventimiglia, in mezzo ai passeggeri che transitano per prendere i treni che stazionano sugli altri binari, il tutto in pieno centro abitato: qualsiasi piccolo incidente sarà fatale. In caso di fuoriuscita di gas, un passeggero che, su un altro binario, si accenderà una sigaretta, potrà provocare un disastro di dimensioni colossali. E per i treni merci che trasportano gas liquido infiammabile al contatto con l’acqua? Un altro disastro, visto che il liquido cadendo al suolo verrebbe assorbito dal terreno e potrebbe colare nel rio di via Chiappori scendendo giù nella zona del c.d. Vallone di Ventimiglia, insomma un pericolo dopo l’altro, il tutto in pieno centro. Ma le RFI, in tutto questo, cosa hanno intenzione di fare? E’ quello che ci stiamo chiedendo, infatti anche se RFI decidesse di dotare la stazione di Ventimiglia di rilevatori di gas fissi, attualmente manca comunque un piano di emergenza efficace contro le perdite.

Il Movimento 5 Stelle e si è interessato sin da subito a questa problematica incontrando diversi addetti ai lavori e lanciando appelli già da diversi mesi. La consigliera  capogruppo del M5S Silvia Malivindi ha chiesto all’assessore Avv. Sciandra di sottolineare questa situazione pericolosissima alle RFI e di chiedere spiegazioni sullo stazionamento di questi convogli.

Insomma Ventimiglia sta per diventare un deposito di materiale esplosivo? Speriamo di no. Ma quale potrebbe essere una soluzione al problema? Forse lasciare due binari al Parco Roja adibiti allo stazionamento dei treni merci pericolose? Neppure questa sembrerebbe essere un’ipotesi plausibile, secondo gli addetti ai lavori, in quanto tali merci devono restare in una zona dove non transitano persone e quindi se nel Parco Roja verrà fatto un centro commerciale o qualsiasi altra struttura è impensabile che i convogli vengano lasciati in quell’area, con un rischio di strage ancora maggiore.

Infine, ad oggi RFI, la quale ha deciso di chiudere questo corridoio europei di merci in un’ottica di “tagli”, non ha ancora risposto circa lo stazionamento dei treni viaggiatori. Se vi saranno tutti questi treni merci stazionati alla stazione di Ventimiglia, non vi sarà più spazio per lo stazionamento dei treni viaggiatori, che verranno quindi fatti stazionare a Taggia, con aggravio dei costi di gestione, o in alternativa vi sarà un drastico taglio delle percorrenze, il tutto come sempre a carico degli utenti finali, cioè i passeggeri.

Ma in tutto questo, qual è il piano emergenza che intende adottare la società Reti Ferroviarie Italiane alla stazione centrale di Ventimiglia a partire dal 14 dicembre, per evitare che bruci la città? Attendiamo risposte.

 

Nella foto: un treno merci pericolose che sta stazionando da giovedì 28 agosto nel Parco Roja: queste cisterne stazioneranno nella Stazione Centrale di Ventimiglia a partire dal 14 dicembre?

 

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