venerdì 19 aprile 2024
10.05.2012 - Alice Borutti

Monesi piena di contraddizioni tra Provincia e Regione.

A un anno dall'ispezione dei consiglieri provinciali con i Sindaci del comprensorio e dalla decisione dell'arrivo della sciovia in cima, in Provincia e in Regione viene ripresentato il primo progetto con l'arrivo fino a Ubaghetto. Fondi FAS in bilico per il procrastinarsi della vicenda.

Stamattina è stata discussa in Provincia nelle commissioni I e III congiunta la pratica inerente le opere da portare avanti per gli impianti sciistici di Monesi. Presenti l'Assessore Regionale allo Sport, Gabriele Cascino, gli Assessori Provinciali Giacomo Raineri e Andrea Artioli, e i Sindaci di Pornassio, Mendatica e Triora, l'Assessore allo sport e al turismo di Cosio d'Arroscia.

L'Assessore Raineri ha introdotto con un breve riassunto: dopo aver chiuso Alpi Liguri, la società controllata dalla Provincia che gestiva l'impianto, è seguita una gara d'appalto per la gestione degli impianti, l'unica azienda che si è presentata ha gestito l'impianto al meglio ma purtroppo l'ultima stagione non è stata delle migliori, Monesi infatti dipende unicamente dall'innevamento naturale, l'appaltatore ha comunque chiesto una proroga della concessione per altri 2 anni.

Dopo la realizzazione del 1° lotto, è stato eseguito un sopralluogo l'anno scorso con le commissioni e gli Assessori interessati al termine del quale si era deciso di arrivare in cresta.

E qui iniziano le contraddizioni ma questa soluzione presentava un vincolo dal punto di vista regionale.

L'Assessore Cascino ha quindi comunicato ufficialmente che non esistono vincoli regionali ambientali e paesaggistici (esclusa l'area SIC), il problema è non perdere i finanziamenti FAS visto che questi vengono trasferiti per progetti pronti a partire secondo l'ordine di presentazione dei progetti. Il finanziamento del II lotto dei lavori che ammonta a circa 3 milioni di euro è finanziato infatti con fondi FAS per 2 milioni e 200 mila euro e per un milione di euro da fondi della Fondazione Carige.

E qui nasce la contraddizione che contraddistinguerà tutta la seduta: Raineri dapprima sostiene che in Regione sono stati presentati 3 progetti preliminari, ma poi emerge che il progetto presente in Regione e in Fondazione Carige sia ancora quello vecchio che non prevede l'arrivo della sciovia in cresta ma fino a Ubaghetto dopo che è stato deciso collegialmente in modo diverso l'anno scorso(intervento di Riccardo Giordano PD,) l'Ingegnere Mattioli, responsabile della progettazione, sostiene che questo è avvenuto perchè esiste un vincolo che richiede una variante e quindi per non perdere il finanziamento della Carige a causa della presentazione di una variante al progetto inizialmente presentato, il progetto preliminare era rimasto il primo.

Raineri a questo punto sostiene di essere comunque d'accordo con l'arrivo in cresta ma che nel frattempo si può arrivare a fare gli impianti fino a Ubaghetto e poi intervenire successivamente.

Gabriele Saldo PDL a questo punto interviene lamentando la mancanza di una corretta informazione sull'avanzamento delle pratiche e del progetto tra l'ufficio tecnico provinciale, la Regione e i consiglieri provinciali, ma che soprattutto “non credo che sia un problema per la Carige vedere una variante a un progetto presentato e invalidare dei fondi, se non si poteva arrivare in cresta lo si doveva dire subito e non aspettare un anno, se si è scelto di presentare in progetto vecchio lo si doveva motivare, fosse anche perchè se no si rischia di perdere i fondi FAS”.

Anche Paolo Ceppi PDL continua sulla stessa linea chiedendo delle spiegazioni perchè la questione assume contorni sempre più fumosi: “se l'Assessore Cascino dice che non ci sono vincoli e l'Ingegnere Mattioli sostiene il contrario, uno dei due si deve assumere delle responsabilità di quello che dice. E' un anno che stiamo su questa pratica”.

Il consigliere Alberti PDL ribadisce che la decisione di arrivare fino al rifugio Sanremo era stata presa collegialmente perchè rappresenta l'occasione di sbocca dell'impianto anche sulla Valle Argentina e del suo conseguente sviluppo “sono molto deluso perchè ora questo non è più previsto”.

Raineri a questo punto interviene dicendo “non pensavo che arrivare a 200 metri dalla cresta potesse essere un problema, abbiam cercato di percorrere la via dell'arrivo in cima, il primo progetto era comunque pronto a partire”. L'Assessore al Bilancio Andrea Artioli sostiene la linea della necessità di presentare un progetto pronto: “Ho già i fondi Carige in cassa e vanno spesi entro maggio 2013 se no li dobbiamo restituire. Con questi fondi è prevista la seggiovia fino a Ubaghetto, i progetti per le sciovie fino alla cresta sono stati presentati subito dopo dall'Assessore Raineri e dall'ufficio tecnico”.

Dopo l'intervento di Alessandro Lanteri, PD, che lamenta la mancanza di una risistemazione della strada per arrivare a Monesi adatta al transito dei bus, per la quale basterebbero dei piccoli interventi e senza la quale non si può pensare che gli impianti abbiano dei collegamenti idonei perchè siano ben fruiti dall'utenza, Riccardo Giordano, PD, chiede che vengano mostrati degli atti in cui la Regione o la Provincia spieghino perchè è stato scelto un progetto rispetto a un altro, una comunicazione della Regione in cui si dica chiaramente perchè il progetto fino alla cresta non sia realizzabile come sostiene l'Ingegnere Mattioli.

Prende la parola il Sindaco di che rende esplicita una domanda finora sottesa nella discussione: “se la Regione dice che non ci sono vincoli, perchè non è stata presentata la variante richiesta dall'ufficio tecnico provinciale un anno fa? Vogliamo che si arrivi in cima perchè l'apertura verso la Valle Argentina è fondamentale per lo sviluppo di Monesi”. Infine interviene l'assessore allo sport e turismo di Cosio d'Arroscia esternando tutta la sua rabbia perchè, come i Sindaci presenti, si sente preso in giro dall'andamento della discussione in commissione che ha manifestato come in un anno non sia cambiato nulla, anzi, si sia trascurata la decisione di portare la sciovia fino in cima.


 

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